Un famoso proverbio dice: ”Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” e noi potremmo aggiungere: “dimmi come e con chi mangi e ti dirò se sei felice”.

Questi ultimi due anni hanno messo a dura prova la nostra vita sociale. Siamo stati privati per lungo tempo del piacere di trascorrere il tempo insieme a tavola, davanti a un buon calice di vino, a parlare, confrontarci, ridere e anche discutere. Ci rendiamo conto, solo oggi più che mai, di quanto fosse prezioso quel tempo per noi, per la nostra anima e per il nostro benessere.

La convivialità è un lusso che tutti posso permettersi perché non è legato al “cosa” o “dove” mangi ma a “con chi” e “come” mangi. La convivialità è il piacere che deriva dallo stare con gli altri a tavola. Il pasto conviviale è quello in cui ci si confronta assaporando gusti e alimenti che hanno una storia ed un significato simbolico legato a tradizioni etniche e riti di ogni società che le tramanda al suo interno. Oggi il cibo non è più solo un semplice atto di nutrimento ma un importante momento di condivisione, uno scambio di emozioni. Il pranzo e la cena diventano occasione di socializzazione, momenti per conoscersi meglio e creare un legame più profondo.

In Ariosto Social Club siamo convinti che la convivialità sia uno dei quei piccoli piaceri che rendono la vita interessante, che le conferiscono quel guizzo di allegria e solarità che ci aiuta poi ad affrontare i momenti difficili. Lo ”stare insieme” è il fil rouge dell’esperienza culinaria che vi proponiamo ogni giorno nel nostro bistrot Uovodiseppia” Milano, uno spazio dedicato non solo al buon cibo, quello stellato dello Chef Pino Cuttaia, ma anche al piacere della parola, delle relazioni umane.

Oltre a consolidare i rapporti sociali, i legami di amicizia, gli affari e i legami intellettuali, la condivisione del cibo ed il piacere del gustare insieme sono anche atti di comunicazione interpersonale: avvicinano le persone permettendo loro di condividere impressioni, desideri, emozioni, momenti di felicità o di dolore.

L’antropologo sensoriale David Le Breton scrive: “Alla tavola comune il piacere di un sapore si accentua se qualcuno ne parla in modo da risvegliare negli altri una percezione simile alla sua. La narrazione di un pasto lo prolunga per altre vie, ne fa risorgere i sapori nell’immaginazione”.  Niente di più vero, perché le gioie della conversazione con una piacevole compagnia accrescono quelle della tavola, del cibo e del suo sapore!

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