È un posto tutto da scoprire, il nostro store situato all’interno del building Ariosto Social Club, in via Ariosto 22. Non abbiamo vetrine su strada, ed è anche per questo che una volta varcata la soglia si resta abbagliati dalla quantità e dalla qualità delle proposte, abbondanza che ritroviamo anche nella versione e-commerce, che trovate qui.
Aperto da meno di un anno, diretto con passione dalla giornalista e scrittrice Valeria Benatti, ex voce di RTL 102.5, lo store ha un carattere deciso e ben definito come la sua padrona.
L’instancabile ricerca verso aziende etiche e sostenibili ha portato a privilegiare marchi del made in Italy che propongono tessuti naturali, come “Fusioni”, che confeziona camicie 100% orange, fatte cioè con le bucce d’arancia, o 100% latte, ricavate dalle fibre del latte. Non mancano i cachemire di “Kangra” e l’abbigliamento da casa di “Angela Pigiami e dintorni” per uomini e donne che amano uno stile confortevole e chic.
Molta attenzione anche all’upcycling con proposte originali e divertenti, dalle cinture di “Cycled” ricavate dai copertoni delle biciclette agli orecchini de “La Gallina Visionaria” fatti con pezzi di orologi vintage e metalli di recupero, fino ai kimono, le sciarpe e ai cuscini patchwork fatti in Sicilia con tessuti di recupero dalla “Melilli Factory” di Eugenio Vazzano.
Fra le proposte solidali sono appena arrivate le coloratissime collane in seta e legno di “Loom Fairtrade” realizzate a mano con telai in legno in Vietnam nel distretto di Thai Binh dalle artigiane della seta di Craft Link, un’associazione che da venti anni sostiene gruppi di produttori con l’obiettivo di migliorare le loro condizioni di vita attraverso la commercializzazione delle produzioni da loro realizzate.
Dall’Asia arrivano anche i gioielli in alluminio ricavati dalle bombe inesplose di “No War Factory”, mentre le tibetane in tessuti riciclati sono confezionate dai detenuti del vicino carcere di Opera e firmate “Borseggi”.
Pensati per le malate oncologiche ma adatte a tutte i meravigliosi baschi in paillettes confezionati da “La cura sono io”, associazione molto attiva che ha appena aperto uno sportello di ascolto per le pazienti.
Continua la collaborazione col CAF, il Centro Aiuto Famiglia di Milano, attraverso la vendita dei suoi “Chicchi di felicità”, nella fattispecie borsine in velluto o monili il cui ricavato va a sostenere i progetti per i minori in difficoltà.
“Si è perso il significato profondo del regalo: se pensato con cura è davvero un atto d’amore. Si tratta di immedesimarsi nel destinatario, immaginare i suoi gusti, e cercare di sorprenderlo con qualcosa che possa emozionarlo. Invece che vivere l’aspetto consumistico e la corsa ai regali, dovremmo recuperare la bellezza di questo gesto, comprare meno e scegliere meglio, senza affanno, con maggiore attenzione. Ecco che allora il regalo diventa un rito bellissimo e pregno di significato”, sostiene convinta Valeria Benatti. E nel suo Store di regali da fare con il cuore ce ne sono davvero parecchi.