Inaugurerà a fine novembre, negli spazi di Ariosto Social Club, Uovo di Seppia Milano, il bistrot che segnerà il debutto di Pino Cuttaia, due stelle Michelin, a Milano. Il bistrot sarà aperto tutti i giorni con la formula “all day dining”, terminando con la cena e iniziando dalla colazione, che vedrà ricette sia dolci che salate per soddisfare i gusti di una clientela sia local che international.
“È un grande onore per me ospitare Pino Cuttaia nel nostro Ariosto Social Club. Siamo entrambi siciliani e l’arrivo dello chef sarà un nuovo punto di partenza per noi. “Uovo di Seppia Milano” completa un progetto molto ambizioso e composito che offre alla città uno spazio esplorativo, all’interno del quale il cliente può immergersi completamente per vivere appieno l’anima del luogo in una condivisione di valori.” dichiara Emanuele Vitrano Catania, proprietario di Ariosto Social Club.
“Finalmente inizia la mia avventura a Milano, amo questa città, aspettavo solo il momento e il progetto giusto. Ariosto Social Club è uno spazio particolare, innovativo che racchiude in un unico luogo stile e comfort. E io farò la mia parte per consentire agli ospiti di vivere un’esperienza da ricordare. Costruirò un’alchimia tra la mia Sicilia e il Nord Italia, alcune ricette avranno ispirazioni, tecniche o ingredienti del Settentrione, come il risotto allo zafferano con ragù di triglia e finocchietto, che, alla fine, non è altro che un’arancina scomposta”. afferma Pino Cuttaia.
“Siamo felici perché con questo ultimo tassello l’Ariosto Social Club potrà diventare un punto di riferimento per i milanesi e per gli ospiti internazionali, che troveranno in un unico luogo la grande accoglienza italiana: appartamenti di lusso per affitti brevi, una boutique esclusiva, una palestra con spa all’avanguardia, e ora anche un bistrot aperto tutto il giorno e tutti i giorni con proposte di altissima qualità” conclude Valeria Benatti, proprietaria della boutique di Ariosto.
La cucina di Pino Cuttaia sarà il luogo per reinventare i ricordi, trasformandoli in piatti perfetti per celebrare stagioni e simboli della storia gastronomica della Sicilia e non solo. Ci sono la spatola a beccafico, gli gnocchi fatti in casa al pomodoro, le tagliatelle «lepre-mare», piatti che coccolano il palato e che lo chef definisce la «cucina della mamma».
L’ingrediente principale per Cuttaia resta ancora la memoria, che può essere collettiva o individuale. Dietro a ogni proposta ci sono storia e tradizioni. Storie e tradizioni sono in bianco e nero, perché vanno indietro nel tempo e fotografano un momento.